Americani a Parigi
Americani a Parigi

La conoscenza della comunità americana di Parigi fra il 1860 e il 1914, le cui tracce sono ancora visibili nel paesaggio urbano della capitale francese, consente di comprendere le ragioni profonde della nascita dell'American Field Service sia come servizio di pronto soccorso sia come organizzazione di scambi studenteschi.

Perché Abram Piatt Andrew fonda l'American Field Service proprio in Francia? Per quale ragione Parigi diventa la meta privilegiata di migliaia di giovani americani desiderosi di studiare le belle arti? E perché, sempre a Parigi, vengono concepiti e organizzati i primi servizi per favorire il soggiorno di studenti all'estero? Perché il motto originale dell'AFS è Tous et tout pour la France? Per rispondere a queste e altre domande è necessario allargare lo sguardo per ritrovare, nello spazio e nel tempo, i segni del forte legame che unisce l'America e la Francia a partire dalla Guerra di Indipendenza Americana, fino alla conclusione della II Guerra Mondiale, esaminando con particolare attenzione il periodo compreso fra il 1850 e il 1914.

I segni di questo legame sono per gran parte visibili in edifici e monumenti ancora presenti nella Parigi odierna; in misura minore andranno cercati nelle tracce lasciate in documenti ufficiali, lettere private e vecchie fotografie. Intraprenderemo perciò un viaggio nella geografia e nella storia di Parigi cercando di raggruppare, per comodità, i luoghi, gli eventi e i personaggi più utili a comprendere le ragioni che portarono alla nascita dell'AFS e al suo rapidissimo sviluppo.

Per prima cosa volgeremo lo sguardo alla ricerca dei luoghi che a Parigi commemorano la Guerra di Indipendenza Americana e i suoi protagonisti – fonte di sicura ispirazione per il Fondatore dell' American Field Service; successivamente concentreremo l'attenzione sulla comunità americana di Parigi dal 1860 al 1914 soffermandoci sui luoghi di studio, di aggregazione e di culto, senza dimenticare i primi ospedali americani e le ragioni per cui furono creati. Alcuni personaggi cruciali di questo periodo, come il dr. Thomas Evans, saranno oggetto di approfondimenti dedicati; di altri si daranno i necessari ragguagli.

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Un'amicizia antica, scritta con il sangue

La città di Parigi conserva numerosi monumenti, commissionati dalla comunità americana nel XIX e XX secolo, che testimoniano quanto sia stato attuale e vivo il sentimento di gratitudine per Lafayette e gli altri volontari francesi che combatterono per la causa dell'indipendenza americana.

«Les Etats-Unis d'Amérique n'ont pas oublié que la première page de l'Histoire de leur indépendance a été écrite avec un peu de sang français»: queste le parole con cui il Generale Joffre il 18 agosto del 1915 ringrazia gli Americani, e specialmente gli ambulanzieri, per il sostegno dato alla Francia in quei difficilissimi mesi di guerra. Americani a Parigi

Letta a posteriori, attraverso la lente della propaganda, la storia appare di una linearità rassicurante: così, tanto in Francia quanto negli Stati Uniti, le memorie legate all'amicizia fra i due popoli si cristallizzano in una serie di fatti, luoghi e personaggi che assumono un valore simbolico, capace di trascendere la realtà e gettare un ponte fra epoche lontane.

È perciò naturale che un itinerario alla scoperta delle memorie parigine legate alla Guerra di Indipendenza Americana inizi dalla tomba del marchese Gilbert du Motier de la Fayette, sepolto al Cimitero di Picpus. Emblema di libertà, simbolo dell'amicizia disinteressata fra il popolo americano e quello francese, la figura di Lafayette è pretesto per la propaganda interventista negli Stati Uniti dal 1914 al 1916, ma anche oggetto di autentica ammirazione da parte di Abram Piatt Andrew. È questo il luogo simbolico, meta di pellegrinaggi laici da parte dei soldati americani dal 1917 e, già dal 1915, di Piatt Andrew e degli ambulanzieri dell'AFS, nel quale il generale John Pershing o più probabilmente il colonnello Charles Stanton pronunciò la famosa frase «Lafayette, we are here».

Una statua, raffigurante Lafayette a cavallo, viene commissionata da un esponente della comunità americana di Parigi, tale Robert Thompson, allo scultore americano Paul Wayland Bartlett nel 1889 perché fosse pronta per l'expo del 1900: ma la statua fu completata solo nel 1908 e collocata nella cour Napoléon del Louvre. Due aneddoti: a causa della lentezza nell'esecuzione dei lavori lo scultore inserì una tartaruga alla base della statua; è pressoché certo nessuno all'epoca avrebbe approvato le ragioni dello spostamento della statua di Lafayette per far posto alla piramide del Louvre, come invece è avvenuto nel 1984. Attualmente la statua si trova sul Cours de la Reine, fra il Grand Palais e la Senna, parzialmente nascosta dagli alberi.

Americani a Parigi Decisamente più fortunata la sorte della Statua di Washington e Lafayette commissionata da Joseph Pulitzer, il famoso editore americano, e realizzata da Auguste Bartholdi (1834-1904) – l'autore della Statua della Libertà. Situata nella Place des États-Unis, la statua rappresenta i due uomini in piedi nell'atto di stringersi la mano, siglando un eterno patto di alleanza fra due nazioni.

George Washington compare anche in una statua equestre – che per la posa ricorda quella di Lafayette scolpita da Bartlett – commissionata da non meglio precisate «Dames americaines» allo scultore Daniel Chester French (1850-1931) e inaugurata in Place d'Iéna il 3 luglio 1900.

Americani a Parigi Se per la comunità americana di Parigi le statue elevate all'Ammiraglio de Grasse ai Giardini del Trocadero nel 1931 e al generale de Rochambeau nel 1900, così come il memoriale dei volontari francesi in Place de Yorktown, che rappresentano la partecipazione francese, ufficiale e non, alla guerra di Indipendenza americana, potevano sembrare meno interessanti, sicura suggestione esercitava la figura di Benjamin Franklin, ambasciatore americano a Parigi dal 1777 al 1785.

Benjamin Franklin era arrivato in Francia verso la fine del 1776 con l'obiettivo di attirare verso gli Stati Uniti appena proclamati (la dichiarazione di indipendenza risale al 4 luglio dello stesso anno) la simpatia delle nazioni europee e in particolare dei Francesi. La sua residenza, situata al 66 di rue Raynouard, consisteva in un piccolo padiglione che attualmente non esiste più ed è stato sostituito da una cappella, sul muro della quale si legge una ampia iscrizione commemorativa.

A pochissima distanza, al "21", venne stabilito il Quartier Generale dell'American Field Service nel 1916. Una statua di Franklin si trova nella place de Yorktown: è una esatta riproduzione della statua di bronzo presente a Philadelphia, offerta alla città di Parigi dal banchiere John H. Harjes.

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Studiare a Parigi: la nascita dei primi scambi universitari

L'afflusso continuo di studenti americani nella capitale francese, durato diversi decenni, suggerisce la nascita di un'istituzione tesa a promuovere i soggiorni all'estero per gli studenti universitari di entrambi i paesi, fondata nel 1895 dal dr. Thomas Evans.

A partire dalla metà del XIX secolo Parigi diventa la meta prediletta da migliaia di giovani americani, desiderosi di specializzarsi nello studio delle arti belle e dell'architettura: si tratta di una vera e propria migrazione di massa per motivi di studio che non ha eguali in altre epoche né per altre discipline. La forza di attrazione esercitata da Parigi su tanti giovani si spiega per diverse ragioni concomitanti: la ricchezza economica degli Stati Uniti, che contrasta con una relativa povertà culturale; la politica di promozione delle arti portata avanti da Napoleone III, che favorisce tanto le accademie quanto gli atelier; il desiderio di molti giovani americani di affermarsi in patria come artisti e il principio di emulazione, che convinse anche i più titubanti a recarsi a Parigi affascinati dai racconti di quanti erano tornati. Americani a Parigi

Benché la scelta di scuole, accademie e ateliers fosse molto vasta, i giovani americani prediligevano l'Ecole des Beaux-Arts (ora École nationale supérieure des beaux-arts), fondata da Napoleone I nel 1811, ma destinata a una autentica fioritura proprio negli anni di Napoleone III. L'Ecole des Beaux-Arts garantiva una formazione tradizionale nell'ambito della scultura, della pittura, della tecnica dell'incisione e dell'architettura e poteva contare sui migliori professori e artisti di Francia. Scuola eccellente sotto ogni punto di vista, l'Ecole des Beaux-Arts presentava però alcuni gravi inconvenienti: secondo il suo severo statuto, rimasto in vigore fino al 1897, le donne non vi erano ammesse per ragioni morali; esisteva inoltre una prova di accesso in lingua francese, insuperabile per chiunque non padroneggiasse la lingua alla perfezione. Americani a Parigi

Per queste ragioni, gli americani e in particolare le ragazze americane, cominciano a frequentare la Académie Julian, al numero 31 di rue du Dragon, fondata nel 1867 dal celebre pittore Rodolphe Julian (1839-1907). Alla scuola di Julian si forma una generazione di artisti americani, alcuni dei quali destinati a diventare molto famosi – come Gutzon de la Mothe Borglum, che scolpirà le teste monumentali dei presidenti americani sul monte Rushmore – altri invece a occupare un posto di rilievo nella storia dell'American Field Service, come Cecilia Beaux amica e confidente di Abram Piatt Andrew, e più ancora l'ambulanziere e pittore Waldo Pierce. Pierre Rosenberg concepì il museo di Blérancourt, divenuto poi sede dei cimeli dell'AFS, per accogliere le opere di pittori americani in Francia e di pittori francesi in America. Americani a Parigi

Verso la fine del secolo, esattamente nel 1895, auspice il dr. Thomas Evans, comincia a diffondersi l'idea che gli studi compiuti dagli americani in Francia debbano essere riconosciuti mediante il rilascio di un titolo di studio valido e, nello stesso tempo, che vadano incoraggiati i soggiorni di studio all'estero per ragazzi e ragazze dei due paesi. Allo scopo, viene fondato il "Paris-American University Committee" e Thomas Evans ne è eletto presidente il 19 luglio 1895: «It may not be inappropriate to here recall the origin of the Society for American Fellowships in French Universities. Late in 1915, Dr. John H. Wigmore, Dean of Law in the Northeastern University of Chicago, a widely known educator, laid the foundation of the Society, which from now on will bear the name of American Field Service Fellowships for French Universities». (AFS Association Bulletin #2, July 1920).

Dato che a spostarsi non sono più soltanto giovani dell'alta società ma anche semplici borsisti, viene inaugurato a Parigi il Foyer International des Etudiantes aperto inizialmente alle sole studentesse americane.

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Ospedali americani a Parigi

La Première Ambulance Américaine del 1870 e l'ospedale americano di Neully costituiscono due indispensabili precedenti per la nascita e lo sviluppo dell'American Field Service.

Il 18 luglio 1870, vigilia della dichiarazione di guerra fra la Francia e la Prussia, il dr. Thomas Evans convoca una riunione dei rappresentanti più illustri della comunità americana di Parigi con l'intenzione di assicurare un pronto soccorso ai feriti francesi. L'idea è quella di creare un ospedale da campo, provvisto di tende e fornito di tutti i ritrovati medici e tecnologici dell'epoca, che lo stesso Evans aveva potuto vedere all'esposizione internazionale tenutasi a Parigi nel 1867. Vera anima della comunità americana a Parigi nella seconda metà del XIX secolo, il dr. Thomas Evans, promotore dell'iniziativa, sostiene anche gran parte delle spese. Americani a Parigi

Per ospitare la «première Ambulance Americaine» viene scelto un terreno abbandonato situato al n. 36 dell'Avenue de l'Impératrice, già sede di esposizioni canine e caratterizzato da un pessimo drenaggio, che aveva però il pregio di trovarsi di fronte a Bella Rosa, la villa del dr. Evans, e di appartenere a un suo paziente, il principe di Bauffremont.

La direzione di questo singolare ospedale da campo venne affidata da Evans al dr. Swinburne che si era distinto durante la guerra di Secessione americana e aveva potuto dimostrare scientificamente che la setticemia poteva essere combattuta grazie a una perfetta ventilazione. Nonostante una certa diffidenza iniziale – i medici francesi ritenevano dannose le correnti d'aria per i malati – la première Ambulance Americaine ottiene successi medici incontestabili.

Conclusa la guerra franco-prussiana, l'Ambulanza americana di Evans-Swinburne viene dismessa: ma era ormai tempo di realizzare una struttura stabile. Ogni anno, in particolare durante i mesi estivi, Parigi era affollata da oltre centomila studenti americani: giovani spesso sprovvisti di mezzi, che non avevano la possibilità di accedere ai servizi sanitari francesi e per i quali il governo americano non aveva previsto aiuti. Americani a Parigi

Fino alla fine del XIX secolo gli studenti americani in difficoltà potevano contare sul supporto gratuito di una équipe di medici finanziata dalle elemosine presso la Eglise de la Sainte-Trinité (Church of the Holy Trinity), la cattedrale protestante frequentata dagli Americani.

Nel 1904 un medico, il dr. A.J. Magnin, memore delle iniziative intraprese da Evans, con l'aiuto di altri esponenti della comunità americana, decide di aprire una struttura ospedaliera stabile. Non si trattava di fare profitto, ma di garantire cure adeguate a tutti i cittadini statunitensi in Francia; e, in particolare, agli studenti. Alla vigilia della festa nazionale americana, il 3 luglio 1907, gli amministratori dell'Association de l'Hôpital américain à Paris acquistarono una proprietà a Neuilly-sur-Seine al nr. 44 di rue Chauveau: il 28 ottobre 1909 l'Ospedale era pronto e venne inaugurato alla presenza dell'ambasciatore americano, Henry White. Il primo paziente è curato il 30 marzo 1910: e a distanza di oltre un secolo l'American Hospital of Paris continua a funzionare.

Americani a Parigi Il 3 agosto 1914 la Francia entra nella Grande Guerra. Su suggerimento del dr. Magnin, l'ambasciatore americano dell'epoca, Myron T. Herrick, mette immediatamente a disposizione dei feriti francesi l'ospedale americano. Mentre già fervevano i preparativi per allestire le tende nel giardino dell'ospedale, il dr. Février, Direttore del Servizio di Sanità francese, propone all'ambasciatore americano di costituire un altro ospedale, più grande e completamente nuovo, nell'edificio che avrebbe dovuto di lì a pochi giorni essere inaugurato per ospitare il Licée Pasteur di Neully. Nasce così l'ospedale americano di Neully affidato alla direzione di Robert Bacon, già ambasciatore degli Stati Uniti in Francia: Abram Piatt Andrew, futuro fondatore dell'AFS, deciso a venire in Europa dopo la sconfitta elettorale patita nel 1914, scrisse proprio a lui per trovare un posto di lavoro presso quella struttura. Qui venne organizzato il primo servizio di trasporto dei feriti da cui sarebbe nata l' American Field Service.

Pochi mesi prima che Abram Piatt Andrew fondasse l'American Field Service, gli Americani finanziarono la costruzione di un altro ospedale, a Juilly, a circa 50 kilometri da Parigi, più vicino alla linea del fronte. Ciò fu reso possibile grazie alla generosa offerta di Mrs. Gertrude Vanderbilt (1875-1942), moglie di Harry Payne Whitney, ricchissimo uomo d'affari americano che si era distinto come sportivo. Anche in questo caso, venne adattato a ospedale un edificio preesistente, che aveva svolto le funzioni di seminario religioso. L'ospedale venne reso perfettamente operativo e pronto a ricevere oltre duecento pazienti nel febbraio del 1915.

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Statue della Libertà

Esistono a Parigi due copie, in scala ridotta, della Statua della Libertà, opera dello scultore alsaziano Auguste Bartholdi.

Americani a Parigi Lo scultore alsaziano Auguste Bartholdi (1834-1904) è famoso per due statue altamente simboliche: il gigantesco Leone di Belfort (1880), scolpito nella falesia su cui sorge la cittadina, a simbolizzare l'eroica resistenza delle truppe francesi capitanate dal colonnello Denfert-Rochereau che dal dicembre 1870 fino al febbraio del 1871 respinsero l'aggressore tedesco; e la Statua della Libertà (1886) realizzata in occasione del centenario della Rivoluzione americana.

Americani a Parigi La Statua della Libertà, che si staglia su Liberty Island di fronte al porto di New York, viene inaugurata il 28 ottobre 1886; ma alcuni mesi prima, grazie al decisivo contributo del dr. Evans, la comunità americana aveva donato alla città di Parigi una copia ridotta della statua.

La versione parigina, alta 11, 5 metri, in scala 1 a 4 rispetto all'originale, è stata svelata il 12 maggio 1885 ed è stata collocata all'estremità dell'île aux Cygnes all'altezza del pont de Grenelle, dove si trovava l'antico atelier di Bartholdi.

Un'altra versione, in bronzo, alta 2, 85 metri, fusa dallo stesso Bartholdi, è stata esposta al Jardin du Luxenbourg fino al 2012.

La Statua della Libertà, simbolo dell'unione ideale fra la Francia e gli Stati Uniti, tramite la figura di Bartholdi, collega inscindibilmente l'idea di Libertà all'idea di resistenza all'invasore tedesco.

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Automobili e officine americane

Le prime ambulanze utilizzate dai volontari dell'American Field Service sono realizzate con attrezzature e carrozzerie Ford e sono assemblate in Francia, allo stabilimento di Levallois-Perret situato alla periferia di Parigi.

Lungimirante e attento ai minimi dettagli, Abram Piatt Andrew rifiuta l'invio di ambulanze già pronte dagli Stati Uniti, preferendo affidarsi alla fabbricazione in loco, che avrebbe garantito veicoli in serie, perfettamente efficienti e dotati di adeguati mezzi di ricambio.

Una volta individuato come preferenziale il modello della Ford T, le prime ambulanze possono essere costruite grazie al supporto decisivo di Mr. Harold White, direttore dello stabilimento di assemblaggio della Ford Motor Company a Levallois-Perret alla periferia di Parigi che non solo dona 10 chassis del modello T, ma offre anche l'assistenza di alcuni operai specializzati per il montaggio. La Ford era presente a Parigi fin dal 1907, quando Henri Depasse aprì a Parigi uno showrooom.

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